Iniziano le frequentazioni del ristorante all'Angelo, un punto d'incontro per gli artisti d'avanguardia ed è proprio qui che Vedova un giorno conosce Peggy Guggenheim: "Fu colà che un giorno del 1947, una signora con un repertorio di cani pechinesi, si mise di punto in bianco a sedere al mio tavolo. Questa, su una scatola di sigarette aveva segnato il mio nome. Parlava l'americano; avesse parlato anche il francese... Io non riuscii a capire quasi niente della sua conversazione. Ma il Santomaso sempre all'erta, spuntato fuori, non so da dove, subito mi chiama, e mi dice “Chi è quella?”. [...] Avverto nella faccia di Santomaso stupore e sgomento, sussulta: “Guggenheim?” La grande collezionista americana? [...]”*
* Emilio Vedova, Pagine di diario, Galleria Blu Editrice, Milano, 1961